domenica 15 marzo 2015

MASACCIO, MADONNA IN TRONO CON BAMBINO (MADONNA DI PISA), 1426, LONDRA, NATIONAL GALLERY.

"Ricondensare, come fa Masaccio, la effusione tardo-gotica significa ritrovare la radice storica della tradizione: ritrovare Giotto, cioè, al di là del naturalismo "internazionale" e dell'accademismo dei giotteschi. Giotto è infatti il riferimento storico necessario per capire la Madonna col Bambino del polittico di Pisa (1426); ma a questo "orizzonte" storico corrisponde il "primo piano" di un presente, e questo è dato dalla statuaria di Donatello. C'è il fondo d'oro, certamente, ma con un significato totalmente nuovo: forma un piano specchiante che rimanda e condensa la luce nella profondità limitata e ben definita di un cubo spaziale. E cubico è il vano del trono in cui la Madonna è seduta come una statua nella nicchia; e i due piani laterali, uno illuminato e l'altro in ombra, giustificano la costruzione della figura per contrapposti spioventi di luce e di ombra. Il contrasto non è violento, non spezza l'unità della massa coloristica: a Masaccio non interessa l'effetto di luce. Come il Brunelleschi, nella cupola, cerca una forma che equivalga o quanto meno sia "comparabile" all'estensione infinita dello spazio aperto, così Masaccio dà alla luce dell'oro valore di infinito e poi la impegna in un rapporto proporzionale con una figura umana. È questa che dà alla spazialità infinita una consistenza, una misura, una forma."
G.C.Argan, op.cit.

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