lunedì 30 marzo 2015

PER LA SETTIMANA 23-28 MARZO 2015


LAVATOIO COMUNALE, MARIA LAI CON COSTANTINO NIVOLA, ULASSAI, 1982 

 "Di tegola in tegola, di bocca in bocca: il tintinnio dell'acqua e il ciarlare delle comari si intrecciano in un'allegra melodia." 

Il passaggio dell'acqua di tegola in tegola e il suono che essa produce vogliono rappresentare l'atmosfera allegra del lavatoio, in cui le donne (comari) erano solite chiacchierare, così che i pettegolezzi correvano di bocca in bocca.

Enrica Puddu 3D, Liceo Classico Asproni, Nuoro.

 

mercoledì 25 marzo 2015

PER LA SETTIMANA 16-21 MARZO 2015

MASACCIO, MADONNA IN TRONO CON BAMBINO (MADONNA DI PISA), 1426, LONDRA, NATIONAL GALLERY. 

"Dolci note fondono la tradizione con l'innovazione". 

I soggetti sono legati alla tradizione, ma presentano elementi molto innovativi, ho pensato che la musica degli angioletti potesse essere il ponte fra il passato e il presente

Silvia Corbu,
4F Liceo Classico Asproni, Nuoro


 ARTE GRECA: IL CANONE.

"Pizzicando le impercettibili corde sprigionerai scultore, la melodia dell'anima

 e la perfezione dell'essere". 

Crispu Eleonora, 
3B Liceo Classico Asproni, Nuoro



martedì 24 marzo 2015

S.SEBASTIANO, MANTEGNA, 1481, PARIGI, MUSEO DEL LOUVRE

Nel San Sebastiano (...) il frammento di architettura classica a cui il martire è legato (siamo infatti legati alla storia, ed è insieme tormento e salvezza come il martirio cristiano) è quasi un'altra figura: la figura antica dell'eroe che vediamo soffrire. Il santo stesso ha voluto la rovina del tempio, la distruzione dell'idolo; ma solo distruggendo le cose che ha fatte l'uomo si supera, attua la propria storia che ha come fine ultimo la trascendenza o la salvezza. (...) il San Sebastiano del Mantegna può evocare il mito di Prometeo, l'eroe dell'esperienza. La realtà attuale è data qui dalle figure dei carnefici, intenzionalmente brutte e volgari; e così vicine che non entrano, se non con la testa, nel campo del quadro. Ed anche qui il transito dall'antico al presente è fatto manifesto nel fondo, dove un borgo medievale sorge sui resti di una città romana.
G.C.Argan, op.cit.


S.SEBASTIANO, MANTEGNA, 1481, PARIGI, MUSEO DEL LOUVRE (4B)

1)Lo sanno a memoria il diritto divino e dimenticano sempre il perdono. Benedetta Arridu
2)Statico dolore in un clima di orrore. Eleonora Busia
3)
4) “Perdonali perché non sanno quello che fanno ” A. Chierroni
5)
6)
7)
8)
9) Frecce trafiggono la nuda carne schivando l'imperturbabilità dell'Io. Marco Livesu
10) Il viso rivolto al cielo spezza il dolore del martirio. Sarah Mameli
11)
12) Storica sofferenza per l'umana indifferenza. Mattia Marteddu
13) Perfettamente trafitto da un puro dolore. Agnese Pintus
14)
15)Le frecce che un tempo usasti in tua difesa, ti sono state scagliate a tradimento. Chiara Porcu
16) Le rovine del tempio da ricostruire in tre giorni. Andrea Sinatra
17) Straziato da una morte lenta e inesorabile confida nell'Altissimo. Ilenia Sulis
18) Nel corpo che si spezza l' anima si esalta. Federica Ugo
 Mentre egli volge lo sguardo all'Amato, abbandonando il corpo martoriato, l'Anima incolume di San Sebastiano credente raggiunge i Cieli degnamente. Federica Ugo

S.SEBASTIANO, MANTEGNA, 1481, PARIGI, MUSEO DEL LOUVRE (4D)

1)
2)Di frecce trafitto un Santo eroe muore
3)Sofferenza senza tempo per un amore infinito. Diana
4)
5)Il dolore e la sofferenza scolpiti in un corpo. P. Maggi
6)Carnefici angolati non mirati dallo sguardo del martirio. G.Manca
7)venerato nella sua innaturale naturalezza. R. Manca
8)"Classicità trafitta nell'animo, dalla grottesca mano." A. Melis
9) Morte del corpo, elevazione dello spirito. M.mulas
10) Pur di avanzare calpestò e lasciò indietro. A. Piras
11)  Come roccia affronta l'umiliazione, ma il suo volto soccombe nella disperazione. Puligheddu
12)Sostenuto dal passato, volge lo sguardo al futuro. Scanu 
14) Corpo impietrito, umana sofferenza. A.Sulas
15) Corpo marmoreo trafitto. M.A.Zoncu

S.SEBASTIANO, MANTEGNA, 1481, PARIGI, MUSEO DEL LOUVRE (4F)

1)
2)
3)
4)"Lo sguardo è rivolto al cielo, poche frecce ancora e poi la salvezza" M.Corbu
5)"Mentre abbandonava il Santo, la vita risorse dalle rovine di un antico splendore"S.Corbu
7)''Muta il corpo in statua,la fede,salda come roccia.'' L.Manca
8)"Immobile corpo oltrepassato da fasci d'oscurità mortale" M.G.Mula
9) "Lo sguardo trafitto e implorante verso la casa del Signore" F.Mulas
10) "La freccia fatale / ultima prova di fede"  E.Piu
11) "Triste destino accomuna i messaggeri della cristiana fede." M. Podda
12)
13)
14)
15)

LAVATOIO COMUNALE, MARIA LAI CON COSTANTINO NIVOLA, ULASSAI, 1982.






Telaio soffitto 
L'opera di Maria Lai è collocata nel soffitto della parte interna dell'edificio, è costituita da diverse corde che si intrecciano e si legano su dei tubi in ferro a formare un enorme telaio tradizionale, tra una corda e un'altra si intravedono le pareti del soffitto colorate di neri, grigi, rossi a dare ritmo e profondità all'intero impianto compositivo, inaspettati appaiono nella parte laterale anche dei tronchi d'albero legati l'un l'altro e incassati nel muro.
Fontana sonora 
L'opera di Costantino Nivola, l'ultima della carriera dell'artista, è costituita da una serie di tubi di bronzo disposti a fila indiana sopra il muro intermedio delle vasche, ad ognuno dei tubi sono state applicate delle tegole di bronzo nelle quali scorre l'acqua e si riversa nelle vasche stesse. Lo scorrere lento dell'acqua genera delle melodie sonore tanto da far sembrare che l'acqua canti. L'artista volle, attraverso questa operazione, "accompagnare il canto dell'acqua con quello delle donne".
da wikipedia

"sotto un cielo striato musica d'acqua su pentagramma di tegole"

LAVATOIO COMUNALE, MARIA LAI CON COSTANTINO NIVOLA, ULASSAI, 1982. (3B)

1)
2)
3)'' incanto e armonia nel vedere la bellezza del parlare dell'acqua cristallina.'' E. Corrias
5)"L'uomo divenne donna e la donna divenne uomo, nacquero dal dolce canto delle acque, volarono sospesi come fili tesi a ricordare". Crispu E.
6) "Racconti che non finiscono mai come una fonte inesaurita" Damiano M.
8) "Favole di antiche tecniche cantate dal suono cristallino dell'acqua" M.Ghisu
15) " insieme di oggetti e regole precise che danno vita a uno spettacolo " Palimodde
16) "Suoni, come pesci, catturati da secoli in una rete" C. Piras
18) "Moderna arte al servizio delle antiche genti" E.Puligheddu

LAVATOIO COMUNALE, MARIA LAI CON COSTANTINO NIVOLA, ULASSAI, 1982. (3D)

1)"La purezza delle tradizioni scorrerà nei secoli" Simona Albasini
2) " In grembi accoglienti la gorgogliante melodia scivola sotto l'astro tessuto" Gianluigi Canu
3)
4)
5)"Scrosciano gocce / tra le antiche pietre / vociano donne" Luca Ladu
6) "Acqua= vita che scorre verso la fine " Antonio Ledda
7) "Voce che scorre/come fili tessuti/ storie antiche " Alessandro Liori
8) "L'acqua, sorgente di vita, compone note sul filo di una trama infinita." Michela Lunesu
9)"Memore del lavoro di una donna, fonte d'ispirazione di un'artista." Cristina Marratzu
10)L'acqua,filo di un racconto che si snoda nel tempo,rinfresca la trama di una lunga storia" Simona Medde
11)
12)"Come su corde musicali, scorrono le note di un'artista." Valeria Minzoni
13)"In antichi echi,tra ordito e rame, sgorga e scivola la musica" Gianfranco Moledda
14)'' L'eco di un chiacchiericcio che rimbalza nel metallo.'' Irene Nieddu.
15)
16) "Fili orditi / imprigionano suoni / e canti dolci" Rita Porqueddu
17)"Di tegola in tegola, di bocca in bocca: il tintinnio dell'acqua e il ciarlare delle comari si intrecciano in un'allegra melodia." Enrica Puddu
18)  " Fili tesi e  / rivoli d'acqua fra / spazio e tempo " Cecilia Sanna
19)"L'acqua scorre sulle tegole come i racconti delle donne nelle vie del paese." Aurora Selis
20)

LAVATOIO COMUNALE, MARIA LAI CON COSTANTINO NIVOLA, ULASSAI, 1982. (3F)


1) "Eterno vociare in un rivolo di memoria." Giuseppina bassu
2)
3)"Goccia dopo goccia, come parole, a formare frasi, racconti, vite" Maria Bollas
5) "Infinito scroscio d'acqua risuonante nel tempo" Martina Carta Brocca
8) "Suoni, forme e colori echeggiano nella perfezione dell'acqua." Marilena Erittu
10) "Acqua che simboleggia l'ingegno di un popolo" Francesca Falqui
12) "Acqua come parole di silenzio." Ilaria Ladu
14) "acqua e tempo che scorrono all'univoco" Roberta Maccioni
15)"Dal cielo grigi ricordi piangono piccole tracce del loro passato"Nicoletta Maria Manconi
16) "Incessante scorrere che narra una storia antica quando il mondo stesso"  Maria Grazia Moro
17) "Lacrime piangono nostalgia di un passato che scorre via." Mulas Marina
 18) "Chiacchiere imprigionate tra tegole e acqua" Eleonora Mureddu
21) "Il fluire dell'acqua che altro non produce se non l'incessante conversare delle signore" Poian Eudochia
24) "Voce che tramanda sapienza e memoria" Carla Serra

domenica 15 marzo 2015

MASACCIO, MADONNA IN TRONO CON BAMBINO (MADONNA DI PISA), 1426, LONDRA, NATIONAL GALLERY.

"Ricondensare, come fa Masaccio, la effusione tardo-gotica significa ritrovare la radice storica della tradizione: ritrovare Giotto, cioè, al di là del naturalismo "internazionale" e dell'accademismo dei giotteschi. Giotto è infatti il riferimento storico necessario per capire la Madonna col Bambino del polittico di Pisa (1426); ma a questo "orizzonte" storico corrisponde il "primo piano" di un presente, e questo è dato dalla statuaria di Donatello. C'è il fondo d'oro, certamente, ma con un significato totalmente nuovo: forma un piano specchiante che rimanda e condensa la luce nella profondità limitata e ben definita di un cubo spaziale. E cubico è il vano del trono in cui la Madonna è seduta come una statua nella nicchia; e i due piani laterali, uno illuminato e l'altro in ombra, giustificano la costruzione della figura per contrapposti spioventi di luce e di ombra. Il contrasto non è violento, non spezza l'unità della massa coloristica: a Masaccio non interessa l'effetto di luce. Come il Brunelleschi, nella cupola, cerca una forma che equivalga o quanto meno sia "comparabile" all'estensione infinita dello spazio aperto, così Masaccio dà alla luce dell'oro valore di infinito e poi la impegna in un rapporto proporzionale con una figura umana. È questa che dà alla spazialità infinita una consistenza, una misura, una forma."
G.C.Argan, op.cit.

MASACCIO, MADONNA IN TRONO CON BAMBINO (MADONNA DI PISA), 1426, LONDRA, NATIONAL GALLERY. (4B)

1)Basta un acino per il destino, già soffre la madre del bambino. Benedetta Arridu
2)
3)
4) “La Vergine, afflitta dall'avverso destino, desolata accoglie nel grembo il Messia” A. Chierroni
5)
6) Sguardo stanco , la vergine è turbata, per il futuro preannunciato è preoccupata. sarà denti
7)
8)
9) Madre, luce perpetua illumina il divino. Marco Livesu
10)
11)
12)La stanchezza è ammirata e realisticamente rappresentata. Mattia Marteddu
13) Giovinezza svanita con uno sguardo al futuro. Agnese Pintus
14)
15) Negli occhi la consapevolezza di un destino già segnato. Chiara Porcu
16) La pesantezza del sacrificio avvolta nella notte. Andrea Sinatra
17) Ella fiduciosa racchiude in se il dono divino, colto nell'atto umano. Ilenia Sulis
18) Distoglie Maria piangente lo sguardo dal Presente...per cogliere il tragico futuro imminente. Federica Ugo

MASACCIO, MADONNA IN TRONO CON BAMBINO (MADONNA DI PISA), 1426, LONDRA, NATIONAL GALLERY. (4D)

1) L'infinita luce del presente offuscata dal presagio del futuro.
2) In un acino d'uva vita e morte s'incontrano in una dorata armonia. Carta
3) Trista rassegnazione dentro un aureo infinito. Diana
4)
5)
6) Divisione luminosamente pura unisce iperuranio e umana verginità. G.Manca
7)
8) "La varietà di stili conciliano passato e presente, in vista di un futuro fatto di amarezza."A.Melis
9) umanamente divino. M.Mulas
10) investito di luce, si ciba della passione. A. Piras
11) Affranta, porge al Figlio ignaro l'amaro frutto del sacrificio. Puligheddu
12)
13)
14)  Vivi il presente e proiettati verso il futuro. A Sulas.
15) Manto celeste che protegge l'aurea presenza. M.A.Zoncu

MASACCIO, MADONNA IN TRONO CON BAMBINO (MADONNA DI PISA), 1426, LONDRA, NATIONAL GALLERY. (4F)

1)
2)
3) "Gravoso peso / dell'uman salvezza / nella purezza" - A.Catte
4)
5) "Dolci note fondono la tradizione con l'innovazione". S.Corbu
6) "Tra le braccia la salvezza." F.Lovicu
7) ''Stanca Vergin,su di sè porta / l'oner d'una tradizion non ancor morta.'' L.Manca
8) "Impercettibile unione tra il grembo materno e il Cristo Salvatore." M.G.Mula
9) "Le Sante braccia accolgono la tenera umanità del Figlio" F.Mulas
10) "Il fardello del presagio di morte nel volto della Vergine" E.Piu
11) "Il posto che occupa non offusca la sua purezza." M. Podda
12)
13)
14)
15)

ARTE GRECA: IL CANONE

Il canone si riferisce, per l'architettura, alle relazioni metriche tra le parti e tra ogni parte ed il tutto; per la scultura, alle dimensioni relative delle parti della figura umana. Il canone tuttavia, non è una costante iconografica o un tipo d'immagine che venga ripetuto uniformemente, ma un sistema di proporzioni tra le parti e delle parti col tutto: in questo senso riflette la concezione ellenica della realtà come relazione armonica di parti e dell'esistenza individuale come relazione dell'uomo con la natura, la società, il divino. Il canone, infine, non limita la libertà dell'artista più che le regole metriche non limitino la libertà espressiva del poeta.
G.C.Argan, op.cit.

ARTE GRECA: IL CANONE. (3B)

1)
2)
3)"Giungere alla perfezione mediante l'equilibrio e la proporzione" Corrias E.
5)"Pizzicando le impercettibili corde sprigionerai scultore, la melodia dell'anima e la perfezione dell'essere". Crispu E.
7) "Le tue regole non annullano la libertà dell'artista" G. Fele
15)" insieme di rigorose norme che determineranno l' equilibrio per arrivare alla perfezione " M.C Palimodde
16)"Regole... libertà. Leggi.. giustizia". C.Piras
18) "Massima ispirazione dell'aspetto umano volta alla perfezione" E. Puligheddu 

ARTE GRECA: IL CANONE. (3D)

1)"E tu, o scultura, sei lo spartito del sommo scultore" Simona Albasini
2) "Libertà e forma imbrigliate in trame canoniche tessute dall'ingegno" Gianluigi Canu
3)
4)
5)"Linee magiche mostrano la regola del buon artista" Luca Ladu
6)
7) "Otto volti di / perfezione segnano / l'arte divina" Alessandro Liori
8) "L'uomo è uno spartito: perfetto nella forma, armonioso nel ritmo."
"Oltre la regola: geometria retta da linee curve." Michela Lunesu
9) "Ed ecco come, malgrado la tua perfezione, non ostacoli la libertà dell'artista." Cristina Marratzu
10)"L'ingegno, passo verso la regola: un uomo tra tutti e una parte per il tutto"Simona Medde
11)
12)"Perfetto nel movimento, armonico in ogni parte delle sue membra." Valeria Minzoni
13) "Otto unità/ scolpiscono per sempre/ la Perfezione" Gianfranco Moledda
14) ''Compostezza e sinuosità nell'emblema dell'uomo perfetto.'' Irene Nieddu.
15)
16) "Membra perfette / misura e rigore / uomo vincente." Rita Porqueddu
17)"Calcoli matematici / Armonia e proporzione / Nuova idea di uomo: / Omologo al divino (e) / Nucleo dell'universo; / Emblema di perfezione." Enrica Puddu
 18) " Ciò che porta / alla Grande Bellezza /  (è) pura regola " Cecilia Sanna
19)
20) "Insieme di regole costituenti un essere perfetto, degno di ammirazione" Ileana Sulas

ARTE GRECA: IL CANONE. (3F)

1) "Classica Armonia, Necessario Ordine, Nobile Equilibrio." Giuseppina Bassu
2)
3)"Regolato, ma non per questo omologato" Maria Bollas
5)"Misura ideale conduce alla perfetta corporeità." Martina Carta Brocca
8) "Parti distinte a formare il tutto." Marilena Erittu
10) "Una mentalità indirizzata verso la libertà" Francesca Falqui
11)" Perfetto equilibrio fra le parti é specchio delle ellenistiche relazioni" Alessia Gungui    
12) "L'armonia delle proporzioni donano ampie libertà artistiche." Ilaria Ladu
13) "La semplicità come prima regola verso una libera espressione" Benedetta Liori
14) "Gemelli diversi" Roberta Maccioni
15)"Mondo riflesso nello specchio del sogno umano"Nicoletta Maria Manconi
16)"Perfezione rinchiusa in una gabbia geometrica" Maria Grazia Moro
17) "Feto di un capolavoro" M. Mulas
18) "Leggi che regolano l'equilibrio umano" Eleonora Mureddu
20) "L'insieme dei modelli che riflettono la perfezione" Poian Eudochia
24) "Rigida regola che porta alla libera costruzione" Carla Serra

PER LA SETTIMANA 09-14 MARZO 2015

 
 FILIPPO BRUNELLESCHI, "SPEDALE DEGLI INNOCENTI". 1419, FIRENZE
 
''Tondi monti uniti in catena dall'Uman ordine.'' 
Nell'umanesimo si diffonde l'idea che l'uomo sia capace di controllare il mondo e la natura.
Gli archi mi hanno fatto pensare ad una catena montuosa, creata e messa in perfetto ordine da un uomo che ben rappresenta l'umanesimo quale Filippo Brunelleschi. 
  Lorenzo Manca
 4F, Liceo Classico "Asproni", Nuoro.

 

SCULTURA ELLENICA: AGHESANDRO, POLIDORO, ANTANADORO, "LAOCOONTE"

"La morte, acqua che scivola, s' insinua tra le membra, vi lega come sangue in vita". 
Il saldo legame esistente tra il padre e i figli in vita, si rinnova nella morte, che come un serpente che esce lento dalle acque, li avvolge con una stretta indissolubile e li conduce a un'unica funesta fine 
Simona Medde
3D, Liceo Classico "Asproni",  Nuoro.

martedì 10 marzo 2015

FILIPPO BRUNELLESCHI, "SPEDALE DEGLI INNOCENTI", 1419, FIRENZE.


Lo spedale degli Innocenti (1419-44) nasce anzitutto come fatto urbanistico. Occupa un lato di una piazza; ma una piazza non è una scatola, è uno spazio aperto e frequentato, non si può chiuderla tra quattro pareti-saracinesche. La facciata di un edificio che ne formi un lato appartiene ugualmente all'edificio e alla piazza, deve mettere in relazione e in proporzione un volume pieno e uno vuoto. Pensa alle piazze antiche, porticate; pensa alla funzione urbana e sociale delle logge trecentesche fiorentine. Progetta una facciata porticata o a loggia: una superficie in cui si inscriva una profondità, un piano in cui il volume pieno dell'edificio e il volume vuoto della piazza si compenetrino e si definiscano l'uno in rapporto all'altro "per comparatione", proporzionalmente. La proporzione tra i due volumi è espressa, su quel piano-diaframma, dalla misura degli archi a tutto sesto, dal rapporto tra la loro apertura e l'altezza delle colonne, e dall'apparente, prospettico scalare del piano superiore, a finestre.
G.C.Argan, op.cit.

FILIPPO BRUNELLESCHI, "SPEDALE DEGLI INNOCENTI", 1419, FIRENZE. (4B)

1)Ritmo incalzante dei rigidi sguardi per le briciole dell'umanità   . Benedetta Arridu
2)Melodioso susseguirsi di colonne come corde di un strumento. Eleonora Busia
3)
4) “Nell' oblio incamminatevi fanciulli, il futuro vi appartiene.” Adelasia Chierroni
5)
6)" archi e archi ancora, che danzano leggiadri come ballerino di danza classica " sarà denti
7)
8)
9) Anime ridenti si tengono per mano in un girotondo di eterna fanciullezza. Marco Livesu
10) Pietra serena in semplice gioco ritmico. Sarah Mameli
11) Incatenate / risate di bambini / nel porticato. Giorgia Marteddu
12) Orfani spaesati/ trovano sicurezza/ nella struttura. Mattia Marteddu
13)  Note musicali / in una melodia armoniosa / danzanti si susseguono. Agnese Pintus
14)
15)
16) Le nove Muse celebrano la giovinezza rovinata Andrea Sinatra
17)Forme severe e squadrate ammorbidite da onde stilizzate. Ilenia Sulis
18)Per un passato da dimenticare e un futuro da ricostruire: 9 i gradini da salire, 9 le arcate da attraversare . Federica

FILIPPO BRUNELLESCHI, "SPEDALE DEGLI INNOCENTI", 1419, FIRENZE. (4D)

1) Scansiome ritmica che dona armonia.
2)
3)Grandi "porte"  per bambini che rincorrono (infelici) un sogno di libertà. Diana
4)
5)
6)
7)
9) Rinnega morte proclamando vita. G.Manca
8) Brunelleschi/Cupido li utilizzarono come strumento per suscitare interesse"Aurora Melis
9) Creazione della speranza per i bambini abbandonati. M.Mulas
10) La profondità dell'azzurro descrisse l'arco dell' infanzia. Alessandra Piras
11)Caduti dal nido, varcate la soglia, e spiccate il volo, piccoli sparvieri. A.Puligheddu
12)Accoglie povertà, semina armonia. S.Scanu
13)Nato su un ripiano quasi come sullo stilobate di un antico tempio. Sedda
14) Come un mese segue l'altro all'attesa di un bambino, così gli archi si susseguono. A.Sulas
15)Colonne che sorreggono gli archi della vita. M.A.Zoncu

FILIPPO BRUNELLESCHI, "SPEDALE DEGLI INNOCENTI", 1419, FIRENZE. (4F)

1)
2)
3) "Come lacrime, / incastrate tra gl'archi, / gli oculi blu." - A.Catte
4)" E i nove guardiani celesti custodirono i frutti della vergogna" M. Corbu
5) "Pietose braccia consolano giovani disperate" S.Corbu
6) "Numerosi arcobaleni portano alla salvezza" - F.Lovicu
7) ''Tondi monti uniti in catena dall'Uman ordine.'' - L.Manca
8) "Ali di rondine simboleggiano nuove opportunità " - M.G. Mula
9) "Arcobaleni Raggianti Colorati Ondeggiano" (ARCO) - F.Mulas
10)
11) "Ordine, eleganza, semplicità, come un sincero sorriso." M. Podda
12)
13)
14)
15)

SCULTURA ELLENICA: AGHESANDRO, POLIDORO, ANTANADORO, "LAOCOONTE", SECONDA META' DEL I SEC. a.C. CITTA' DEL VATICANO, MUSEI VATICANI.

Laocoonte, sacerdote scelto a sorte per Nettuno
sacrificava un grosso toro presso gli altari soliti (secondo i riti annuali).
Ecco però dei serpenti in coppia dalle grosse spire, da Tenedo, attraverso
le tranquille acque profonde (Io inorridisco mentre lo racconto),
incombono sul mare e contemporaneamente si dirigono verso la spiaggia;
I loro petti ritti tra le onde e le creste
sanguigne sovrastano le onde, l’altra parte (del corpo)
sfiora il mare da dietro ed incurva gli immensi dorsi con una spira.
Si produce un suono sul mare spumeggiante; e già occupavano
le rive e con gli occhi ardenti iniettati di sangue e fuoco
lambivano le bocche sibilanti con le lingue vibranti.
Noi fuggiamo impalliditi nel volto (a quella visione). Essi si dirigono
contro Laocoonte con passo sicuro. E, in primo luogo, entrambi i serpenti,
avendo circondato i piccoli corpi dei due figli
si avvinghiano e divorano a morsi le povere membra;
Dopo, afferrano lo stesso Laocoonte che accorre in aiuto e che porta le armi
e lo avvolgono con le grandi spire; e già
avendolo circondato due volte alla vita, e dopo avere posto
intorno al collo i dorsi squamosi
lo sovrastano con la testa e con gli alti colli.
Egli, insieme (nello stesso tempo) cerca di sciogliere i nodi con le mani,
con le bende cosparse di sangue corrotto e di nero veleno (cosparso di sangue corrotto nelle bende)
nello stesso tempo innalza al cielo (alle stelle) orrende grida,
come dei muggiti, quando un toro fugge ferito dal’altare
e si scrolla di dosso dal collo la scure malcerta.
Ma i serpenti in coppia strisciando (con movimento strisciante) si rifugiano
presso l’alto tempio e si dirigono verso la rocca della crudele Minerva
e si rifugiano ai piedi della Dea e sotto lo scudo rotondo (sotto il cerchio dello scudo).

Virgilio, Eneide, libro 2, versi 201-227