La prima era di non accogliere mai nulla per vero che non conoscessi esser tale per evidenza: di evitare, cioè, accuratamente la precipitazione e la prevenzione; e di non comprendere nei miei giudizi nulla di più di quello che si presentava così chiaramente e distintamente alla mia intelligenza e di escludere ogni possibilità di dubbio.
La seconda era di dividere ogni problema in tante parti minori, quante fosse possibile e necessario per meglio risolverlo.
La terza, di condurre con ordine i miei pensieri, cominciando dagli oggetti più semplici e più facili a conoscere, per salire a poco a poco, come per gradi, sino alla conoscenza dei più complessi; e supponendo un ordine anche tra quelli di cui gli uni non precedono naturalmente gli altri.
In fine, di far dovunque enumerazioni così complete e revisioni così generali da essere sicuro di non aver omesso nulla. René Descartes (Cartesio), 1637
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Le tre regole di lavoro:
1. Esci dalla confusione, trova la semplicità.
2. Dalla discordia, trova armonia.
3. Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole.
Albert Einstein
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A me la cosa peggiore in una scuola sembra l'uso di metodi basati sulla paura, sulla forza e sull'autorità artificiosa.
Un tale trattamento distrugge i sentimenti sani, la sincerità e la fiducia in se stesso dell'allievo.Produce dei soggetti sottomessi.
[...]
È relativamente semplice tenere la scuola lontana da questo gravissimo male.
Date all'insegnante il minore numero possibile di mezzi coercitivi, così che l'unica fonte di rispetto da parte dell'allievo sia costituita dalle qualità umane e intellettuali dell'insegnante stesso.
Albert Einstein
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