domenica 1 febbraio 2015

DONATELLO, "DAVID", ca.1440, BRONZO, FIRENZE, MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO.


"Con DONATELLO una componente nuova entra nel complesso sistema della cultura figurativa fiorentina: l'elemento popolare. La cultura classica non è, per lui, un patrimonio recuperato o un'eredità riscattata, ma una sorta di virtù fiorentina, sempre viva nello spirito e nella parlata schietta del popolo(…).
Donatello conosce (…) bene le fonti antiche e non è dubbio che, in tutte queste statue, si proponga di ritrovare la nobiltà di atteggiamento e la gravità plastica delle statue classiche; ma non si dà pace finché il modello ideale antico non coincide col dato reale dei volti della gente che passa per le vie di Firenze, (…) ritrova nelle fattezze, negli atti e, più ancora, nella struttura morale della gens toscana la grandezza, la forza, il sentimento concreto della vita, la virtus degli antichi celebrata come prima virtù del "cittadino". (…)

Non ombre evocate, ma uomini "certi", giunti qui ed ora, rifacendo all'inverso il viaggio di Dante: la luce li colpisce, proiettano ombre. La luce, infatti, è per Donatello la sostanza fisica, la realtà dello spazio, il presente (…) Un pittore dà alle figure del suo quadro la luce che vuole, e non cambia più; lo scultore che fa un bassorilievo regola profondità e risalti in modo da fare entrare una certa quantità di luce in una certa direzione. Ma la statua è una forma immersa nella luce naturale, che muta continuamente d'intensità e direzione. Tutto sta nel captarla, impegnarla con la qualità plastica, la capacità di presa dello schermo, cioè della forma. (…)

Il David in bronzo non è più l'eroe risoluto e sicuro di sé (…): è un adolescente pensoso, quasi sorpreso d'essere stato coinvolto in un'impresa così straordinaria. Il corpo è leggermente sbilanciato: la gamba piegata nel passo non lo sostiene, deve far forza sull'altra con un guizzo dell'anca. La diagonale esterna dello spadone troppo pesante accentua l'instabilità, l'oscillazione del corpo; e questa si traduce nel mobile gioco dei riflessi sui tenui risalti dei muscoli del torace e del ventre, nel velo d'ombra che l'ala del cappello fa scendere sul volto. (…) La statua (…) tradisce un primo affiorare della vaghezza malinconica del mito al di là della certezza storica.

G.C. Argan, "Storia dell'arte italiana", ed. Sansoni, 1971

1) David, Orgoglioso e Nudo Adolescente dai Tratti Eroici che La Luce Onora (Donatello)
2) Efebico dominio della nudità della fede sul ferro della bruta forza (A.Carta)
3)
4) Audacia e incoscienza della giovinezza. S.Gostinicchi
5) Mostrare un re/ che di forza e stile/ fa sfoggio a noi (P. Maggi)
6)
7) 
8) "Virtù e intelligenza sempre trionfan su irrazionalità  e violenza " Aurora Melis 
9) 
10) Corpo anarchico incline a gloriose ombre lucenti.    G.Manca.
11) Spontaneo e naturale risalta l'armonia degli opposti. Manca R
12) 
13) Pensoso riflette sull'azione compiuta. Mulas
14)
15) Brillano sotto i raggi del sole le onde che trascinano la fragilità umana. A. Piras
16) Dall' alto osserva  gli uomini ammirati, soddisfatto e malinconico è il suo sguardo. Puligheddu 
17) Vaghe pupille disperse nella fonte del suo tremito. S.Scanu
18)
19) L'illuminata ragione trionfa con fierezza sulla tenebrosa irrazionalità. A.Sulas
20) Bronzo realmente lucente. M.A.Z
 

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