(...) una
prospettiva rigorosissima mette in rapporto due scene distanti nel tempo(...). La prospettiva non corrisponde più
ad uno sviluppo spaziale o temporale; di conseguenza, le colonne del
portico quasi contraendo lo spazio si sovrappongono in una fuga
rapidissima, accelerata dalla rapida scansione della luce, per rendere
visivamente immediato il nesso tra le due scene (ed una eguale funzione
adempie anche la fascia bianca del pavimento, che segna il confine, e
quindi mette in rapporto i due episodi). Uno studiato gioco di ben
calcolate corrispondenze formali rinvia dall'uno all'altro; (...). La stessa luce è in funzione di questa logica
strutturalmente simbolica, concentrandosi il massimo della luminosità,
nel dipinto già luminosissimo, sulle due figure principali: Cristo,
quasi origine di luce (lo dimostra l'alternarsi ombra-luce-penombra nel
soffitto a cassettoni); Oddantonio, il cui volto si staglia sulla scura
aureola formata dalle fronde degli alberi.
G.C. ARGAN, op. cit.
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